Il cesvol in primo luogo in questi anni ha provveduto a formare attraverso gli innumerevoli corsi di formazione i ragazzi e le ragazze gli uomini e le donne che si avvicinavano al mondo del volontariato o che facevano già parte di associazione di volontariato I vari corsi sono stati fatti su ogni ramo del volontariato dall’economico al sociale dallo sportivo a quello fiscale.
Inoltre con il passare degli anni il cesvol si è diffuso sul territorio attraverso le sue varie sedi distaccate da quella di Spoleto a quella di Gubbio da quella di Magione a quella di Città di Castello.
A questo punto dopo diversi anni di attività il tutto va riorganizzato in modo federale anche dal lato economico poiché in questi anni non sono mancate le varie polemiche sull’attribuzione di questo o quel finanziamento da parte delle altre associazioni che spesso imputavano I finanziamenti a delle associazioni più vicine politicamente al cesvol (Wladimiro Boccali segretario negli anni novanta del cesvol e in quegli anni esponente del partito della rifondazione comunista oggi si ritrova a sedere sulla poltrona di sindaco di Perugia) oppure dei Finanziamenti alle associazioni più grosse, oppure finanziamenti ad associazioni vicine al gruppo dirigente.
Quindi una volta tolto dal bilancio annuale del cesvol tutte le spese che sono destinate al mantenimento delle strutture, e degli stipendi agli operatori che lavorano nelle varie sedi dell’Umbria (sperando che non siano imponenti proporzionalmente come quelle della F.A.O.) il resto delle risorse vanno date in dotazione alle varie sedi del Cesvol sul territorio. Le sedi a loro volta provvederanno attraverso un Gruppo di gestione composto da diversi presidenti di associazione estratti a sorte tra le associazioni che usufruiscono dei servizi dei cesvol a loro volta restano in carica da un minimo di un anno ad un massimo di tre anni non rinnovabili.
I presidenti estratti a loro volta non potranno avere assegnati dei Finanziamenti a progetti portati dalle proprie associazioni.
Le associazioni iscritte nell’albo regionale del volontariato ad oggi sono circa 600 faccio riferimento a questa cifra perché il numero di 10 presidenti estratti a me sembra sembra adeguato visto che sulla sede di Città di Castello Del cesvol gravitano circa 70 associazioni.
Però il numero non è un Dogma in altre sedi dell’ Umbria sedi più piccole cioè con meno associazioni il Gruppo di gestione può essere formato da meno presidenti purchè Venga stabilito nel corso dell’assemblea generale che si svolge nella sede decentrata del cesvol,
Perché serve tutta sta storia?
Nel 2011 a mia conoscenza la democrazia è le forma di governo più adeguata ai nostri tempi pur con i suoi problemi. Però per poter governarsi bene c’è bisogno di regole perché la Democrazia senza regole è una parola vuota o meglio può diventare un anarchia.
Lo scopo del mio progetto è quello di spostare il miele (soldi) nel territorio proprio come il federalismo cerca di affermarsi in Italia con circa 20-30 anni di ritardo. Questo sistema permette di organizzare e far crescere questo fantastico e meraviglioso paese italiano
195 Gruppo d’acquisto specialmente per il centro storico
I gruppi di acquisto sono un sistema per favorire un maggiore risparmio a tutti coloro che decidono di confrontarsi e concordare tutto quello che serve ad alimentare una famiglia che va dalle mele alla coca cola dalle salsicce al detersivo dal vino al latte. Far pervenire al centro ordini del quartiere entro una tale ora la quantità qualità e referenza della spesa che verrà consegnata a domicilio nei tempi da concordare in assemblea generale del Gruppo d’acquisto e con il centro commerciale che fa la convezioni con il GAR (gruppo acquisto rionale) la convenzione va contrattata e da parte del rione la carta da giocare è quella della quantità di spesa poiché per la legge del mercato il prezzo di un kilogrammo di mele non è uguale a quello di un quintale o di 10 quintali e la stessa cosa si può dire per le salsicce o il detersivo a fronte di ordini di queste dimensioni il centro com.
Sarà in grado di concordare uno sconto da un minimo del 20% ad un massimo da definire.
Una volta costituito il GAR potrà usufruire degli stessi sconti (una volta avuta la partita iva ) dei Commercianti di conseguenza si potrà rifornire presso i grandi Centri di distribuzione.
Questa forma acquisti è più che mai auspicabile per il centro storico poiché permette di dare un servizio a delle famiglie che abitando nel centro non possono usufruire delle numerose offerte commerciali distanti chilometri da casa senza prendere l’auto.
È si l’auto gioa e dolore di chi abita nel centro storico di Città di Castello;
Il dolore perché non è stata fatta una politica giusta per favorire l’uso dell’auto da parte dell’amministrazione Comunale che ha favorito l’apertura di pub pizzerie e bar o negozi e negozietti
Invece di favorire la costruzione di parcheggi sotterranei garage box o parcheggi su posizioni adeguate al fine di consentire una vita adeguata a chi decide di vivere in centro avendo delle comodità paragonabili a chi vive in periferia.
Questa politica ha prodotto un centro storico abitato in prevalenza da cittadini extracomunitari che vivono con standard di vita non sempre adeguati alla nostra civiltà e spesso si trovano e dover pagare dei canoni di affitto elevati per degli appartamenti spesso fatiscenti
197 Valorizzare i pensionati
Oltre alle varie attività che i pensionati possono fare, nel nostro Comune ( con opportune gratifiche morali ed in parte economiche) esiste in altri paesi europei da svariate decine di anni un organizzazione che in poche parole consiste nel fatto che: una persona che si accinge ad andare in pensione a 60 anni con una vita media italiana che si aggira intorno a 80 questa associazione si occupa di organizzare le trasferte di pensionati qualificati in buona salute in missioni in giro per il mondo al fine di fa progredire le parti del mondo che ancora oggi nel 2011 continuano a morire di fame.(da statistiche Unicef o altri enti fondazioni o da organizzazioni non governative i bambini che muoiono di fame sono sempre meno non per fortuna ma anche per loro merito) quindi i pensionati vengono mandati in missione senza nessun tipo di retribuzione ma con la sola certezza che l’associazione provvede a tutte le spese di viaggio di vitto e alloggio in loco.
I Pensionati di cui parlo io non sono normali ma di alta formazione professionale ingegneri, oculisti, ortopedici, ginecologi, geologi, architetti, colonnelli, avvocati, agronomi, professori, chirurghi professionalità che in loco sarebbero molto costose.
E’ da tener presente che all’interno dell’associazione non viene in alcun modo discriminata altre categorie professionali ma da esperienza fatta in africa una quindicina di anni fa in sud africa
Quello che balza subito agli occhi è che i cantieri o le manutenzioni che mi è capitato di vedere nei quasi 4000 chilometri fatti è la quantità di operai impiegati in un cantiere che in Italia al massimo vengono impiegati 30 operai in africa sono 300 quindi si deduce il fatto che quello che manca è la capacità di organizzare ed istruire le persone al lavoro e questo come all’inizio accennavo paesi esteri come Germania Francia o Inghilterra fanno da molti anni. Il tutto va depurato da ideologie, religioni, interessi economici, interessi politici, o ambizioni personali, Ma solo rivolto alla valva guardia della vita umana e da li in avanti con il consenso e il rispetto delle tradizioni dei luoghi cercare di garantire in primo luogo acqua, cibo, igene, salute, trasporti, sicurezza, governo, lavoro se possibile.
Tutto questo discorso è solo per far capire che l’Italia per molti anni ha mandato molto pesce e poche canne da pesca. Solo così non solo a mio parere è possibile limitare l’emigrazione dai paesi poveri verso i paesi che una volta poveri sono diventati più ricchi come quelli europei.
129 Sviluppo edilizia abitativa
L’edilizia è un ramo dell’economia di un paese sicuramente tra i più importanti perché ha la capacità di muovere un mondo che gira intorno alla casa dal falegname al manovale dall’architetto all’arredatrice dall’idraulico all’ingegnere dall’giardiniere al pavimentista dal movimento terra all’elettricista e potrei andare avanti ancora a Lungo.
Mi sono limitato ai professionisti però va tenuto conto che l’altra faccia della medaglia è rappresentata da chi vende le finestre a chi vende mattoni da chi vende mobili a chi vende mattonelle da chi vende grondaie a chi vende piante e potrei andare avanti per molto in ultimo va ricordato che ogni nuovo edifico o uno ampliato crea un reddito per la comunità attraverso le svariate tassa che vanno pagate al comune dall’urbanizzazione alla concessione edilizia dalla tarsu all’ ici (se non prima casa) dall’addizionale sul metano a quella sulla Corrente da quella sull’acqua e potrei andare avanti a lungo.
Tornando al 129 quello che va incentivato è la demolizione di vecchie case poiché le case di 50 anni fa erano fatte per famiglie e persone che non esistono più. le famiglie d’oggi hanno altre esigenze potrei andare avanti per molto ma cerco di stare al sodo.
Prendiamo la classica palazzina da 4 appartamenti delle graticole o di San Pio X ma potrebbe essere del gorgone o di San Secondo il vantaggio sta nel fatto che la media delle case di quegli anni è di circa 120 mq, calcolando che sulla stessa superficie invece di 4 appartamenti ne vengono 6 da 80 mq più adeguata ai nostri tempi, Poi va tenuto conto che la tecnologia costruttiva del 2011 permette di costruire sulla stessa superficie una casa di 3 piani invece di 2 non variando di molto l’altezza della casa e a quel punto gli appartamenti diventano 8; è da tenere presente che le nuove tecnologie non sono sempre più costose anzi se si fa dei calcoli adeguati una casa moderna permette di avere dei costi di manutenzione molto più basse di quelle di una vola anzi con un impianto fotovoltaico può produrre reddito poi va tenuto conto che in questo modo non si consuma nuovo territorio anzi si rivalorizza i vecchi quartieri. E poi si sviluppa un volano economico per il comune e per il privato o società non indifferente.
Quindi demolire e ricostruire visto che certi edifici non rappresentano beni inestimabili per le soprintendenze.
In più cerchiamo di copiare come fanno all’estero da 30 o 40 anni perché non penso che siano una banda scemi anzi.